BUON COMPLEANNO GIULIETTA E BUONA PASQUA!

TecnologiaesportivitlaGiuliettaBerlinacompie70anni (3) Tecnologia e sportività - la Giulietta Berlina compie 70 anni - (Credit: Stellantis Heritage)

Tecnologia e sportività: l’Alfa Romeo Giulietta Berlina compie 70 anni

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Tecnologia e sportività – la Giulietta Berlina compie 70 anni – (Credit: Stellantis Heritage)

Il 20 aprile 1955, al Salone dell’Automobile di Torino, Alfa Romeo presenta la Giulietta Berlina, una vettura destinata a cambiare per sempre il panorama automobilistico italiano. Elegante, tecnologicamente avanzata, accessibile e dal carattere sportivo, la Giulietta Berlina ha incarnato il sogno di un’intera generazione, diventando simbolo della rinascita del Paese che cominciava ad entrare nel “boom-economico”.

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Tecnologia e sportività – la Giulietta Berlina compie 70 anni (Credit: Stellantis Heritage)

A settant’anni esatti da quel debutto, Heritage Stellantis e Alfa Romeo celebrano un modello che ha segnato anche la transizione definitiva dalla produzione artigianale a quella industriale. Infatti, se la 1900 del 1950 aveva tracciato un primo sentiero, è con la Giulietta che Alfa Romeo si proietta nel futuro, industrializzando l’eccellenza tecnica e portandola su scala più ampia.

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Tecnologia e sportività – la Giulietta Berlina compie 70 anni (Credit: Stellantis Heritage)

All’inizio degli anni Cinquanta, Alfa Romeo – fresca di due titoli mondiali consecutivi in Formula 1 conquistati con l’Alfetta guidata da Farina e Fangio, rispettivamente nel 1950 e 1951– sente l’esigenza di ampliare la propria produzione e rivolgersi a un pubblico più vasto, pur mantenendo intatti stile, tecnologia e prestazioni. Nasce così il progetto Giulietta: un’auto compatta, moderna e accessibile, ma capace di conservare lo spirito competitivo e raffinato delle vetture del Biscione. A sorprendere, però, è che a esordire per prima non fu la berlina, ma la coupé, la Giulietta Sprint, presentata al Salone di Torino del 1954. Disegnata da Franco Scaglione per Bertone, la Sprint – coupé compatta ad alte prestazioni con motore sotto i 1500 cm³ – viene accolta con entusiasmo travolgente. Va ricordato che è lo stesso designer della quasi contemporanea “2000 Sportiva”, della successiva “Giulietta Sprint Speciale” e della meravigliosa “33 Stradale” del 1967. Nata sulla scia del successo della 1900, l’Alfa Romeo presenta al Salone di Torino del 1954 una coupé dalle dimensioni contenute e con prestazioni superiori, che segna l’ingresso della Casa del Biscione in una categoria inedita per l’Alfa, quella delle vetture compatte equipaggiate con propulsori inferiori ai 1.500 centimetri cubici di cilindrata, oltre ad essere la prima volta che di un nuovo modello veniva presentata prima la versione coupé invece della berlina.

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Tecnologia e sportività – la Giulietta Berlina compie 70 anni (Credit: Stellantis Heritage)

Fascino e sportività, quindi, per una vettura che nei piani della Casa deve creare la giusta curiosità in vista dell’arrivo della Giulietta Berlina, programmata per l’anno successivo, tanto è vero che è prevista una produzione assai limitata. Ma l’accoglienza ricevuta dalla Giulietta Sprint cambia completamente le carte in tavola: infatti, dopo il Salone di Torino i concessionari Alfa Romeo sono letteralmente presi d’assalto e bastano pochi mesi per fare della Giulietta Sprint un vero e proprio successo commerciale, tale da spingere Alfa Romeo ad accelerare lo sviluppo della berlina. Così, il 20 aprile 1955, fa il suo debutto la Giulietta Berlina: è la prima volta che un modello compatto dalle prestazioni brillanti viene proposto in un product package adatto per le famiglie: dopo la 1900 la Casa Milanese sviluppa il concetto di berlina sportiva in dimensioni più contenute. L’Alfa riconferma “l’auto per la famiglia che vince le corse”: nelle mani dei gentlemen-drivers e dei futuri campioni taglia i traguardi più ambiti mentre, come sintetizza bene uno slogan del tempo, “la guida anche la mamma”. Si apre così un’epoca e Alfa Romeo è precursore nel rendere concreto “il piacere della guida sportiva alla portata di tutti”.

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Tecnologia e sportività – la Giulietta Berlina compie 70 anni (Credit: Stellantis Heritage)

Si può affermare, quindi, che la Giulietta ha inventato una nuova classe, quella delle vetture di cilindrata 1300, destinata a diventare ben presto una formula europea. Senza contare che nel 1955 non esisteva al mondo una berlina di serie con le caratteristiche meccaniche e le prestazioni della Giulietta. Per questo ha fatto scuola. E nonostante gli anni questo modello conserva ancora oggi una forte personalità a conferma della grande tradizione Alfa Romeo. In particolare, il design è sviluppato dall’Ufficio Stile Alfa Romeo e richiama sul frontale gli elementi della Sprint, anticipando l’identità estetica della gamma futura, quello che oggi chiamiamo “family feeling”. Tecnicamente avanzata, inoltre, la Giulietta Berlina si avvaleva di soluzioni all’avanguardia per l’epoca. Ad esempio, sotto il cofano spicca un motore a 4 cilindri bialbero di 1.290 cm³, capace di erogare 53 CV e spingere la vettura a 140 km/h di velocità massima, un risultato eccezionale per l’epoca, ottenuto anche grazie al peso contenuto di soli 870 kg. Il raffinato propulsore della Giulietta è realizzato in alluminio (una prima assoluta nelle auto di grande produzione) come anche la scatola del cambio e quella del differenziale; le canne dei cilindri sono riportate in ghisa speciale; la distribuzione è a doppio albero a camme in testa (è l’unico fra i propulsori di piccola cilindrata di quegli anni) mentre l’albero a gomiti è montato su cinque supporti.  

A trazione posteriore, la vettura si segnala anche per il cambio al volante (a partire dal 1957 sarà disponibile in alternativa la leva a cloche) e il freno a mano “a tirante”, posto sotto la plancia a sinistra del volante. Inoltre, le sospensioni anteriori sono “a ruote indipendenti” con molle elicoidali, quadrilateri trasversali e barra stabilizzatrice; quelle posteriori sono “indipendenti” con molle elicoidali, triangolo superiore e puntoni. La frenata è garantita da quattro tamburi realizzati con un particolare procedimento di fusione dell’Alfa Romeo.

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Tecnologia e sportività – la Giulietta Berlina compie 70 anni (Credit: Stellantis Heritage)

Va anche ricordato che la produzione della Giulietta Berlina segna una svolta industriale epocale per Alfa Romeo. Se la 1900 aveva introdotto la produzione in serie, è con la Giulietta che lo stabilimento del Portello si trasforma davvero in una fabbrica moderna. All’inizio degli anni Cinquanta, il sito milanese era ancora legato a una logica produttiva artigianale, capace di sfornare non più di 50 vetture al giorno. Con la Giulietta, e con l’intervento dell’ingegnere austriaco Rudolf Hruska, l’intero processo viene ripensato: nascono nuove linee di montaggio, si riorganizzano i flussi, si razionalizzano le fasi produttive. Nel giro di pochi anni, il Portello arriva a produrre fino a 200 vetture al giorno, quadruplicando la sua capacità. Un salto quantitativo che racconta anche un salto culturale: l’Alfa Romeo non è più solo un marchio d’élite, ma una protagonista dell’industria automobilistica europea.

La Giulietta entra anche nell’immaginario collettivo italiano, diventando un’icona di stile e progresso. Appare in film come I mostri di Dino Risi, accanto a miti del cinema come Marcello Mastroianni, Sophia Loren e Vittorio Gassman. Nel 1960, l’esemplare numero 100.001 viene celebrato da Giulietta Masina, musa di Fellini, suggellando il legame tra l’auto e la cultura italiana. Una curiosità: la prima copertina della rivista “Quattroruote”, datata febbraio 1956, è dedicata proprio alla Giulietta Berlina, testimonianza del suo valore tecnico e simbolico. Il nome stesso “Giulietta” contribuisce al mito, con due versioni che ne raccontano l’origine. Una narra che il suggerimento arrivò da Madame De Cousandier, moglie del poeta Leonardo Sinisgalli; l’altra, racconta di un principe russo che, durante un evento parigino del 1950, si rivolse ai dirigenti Alfa Romeo con la battuta: “Siete otto Romeo e non c’è neanche una Giulietta?”. Quattro anni dopo, la risposta fu pronta: era nata la Giulietta Sprint, la prima della famiglia, alla quale nel corso degli anni le furono affiancate numerose altre versioni come la Berlina, la Spider disegnata da Pinin Farina pensando al mercato USA (come per la Sprint, disponibile anche in versione Veloce), la Sprint Speciale, ancora di Bertone e la Giulietta SZ di Zagato. Non mancherà neppure una versione station wagon denominata Promiscua. Dal 1954 al 1965 sono state prodotte 177.690 Giulietta in tutte le sue declinazioni, di cui oltre 130.000 in versione Berlina.

Insomma, prestazioni da primato, comportamento su strada ispirato alle piste e un design inconfondibile fanno della Giulietta non solo una pietra miliare della storia Alfa Romeo ma anche un manifesto dell’identità italiana, capace di coniugare tecnica e poesia, velocità e grazia, sogno e concretezza. E la sua eredità sarà raccolta nel ’62 dall’altrettanto mitica Giulia, che perfezionerà le doti della Giulietta, in termini di prestazioni e innovazione, portando avanti la tradizione Alfa Romeo di realizzare vetture compatte di categoria superiore.

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