Piastri riporta l’Australia in cima al mondo – Sul podio Verstappen e Leclerc –

Oscar Piastri ha vinto il Gran Premio dell’Arabia Saudita ottenendo il terzo successo in cinque Gran Premi disputati quest’anno. Piastri ha anche conquistato il comando della classifica Piloti: era dal Gran Premio del Giappone del 2010, quando il leader fu il suo attuale manager Mark Webber, che un pilota australiano non lasciava un Gran Premio in testa al campionato.

La McLaren è la terza squadra a vincere questa gara, dopo Red Bull (tre successi) e Mercedes (uno). Per la squadra di Woking è il quarto successo dell’anno, il numero 193 nella sua storia.

Terzo podio della stagione per Max Verstappen (Red Bull), sempre fra i primi tre in questo Gran Premio (due volte primo, tre volte secondo) e terzo podio su questo circuito per Charles Leclerc (Ferrari), che si è piazzato una volta secondo e due volte consecutive terzo.
LA GIORNATA IN PISTA

Poche sorprese sulla griglia di partenza, con solamente quattro piloti che hanno scelto la Hard per il primo stint (Norris, Stroll, Hadjar e Hulkenberg) mentre tutti gli altri 16 hanno optato per la Medium. Tre di questi (Doohan, Ocon e Bortoleto) hanno poi immediatamente approfittato della neutralizzazione causata dal contatto del primo giro fra Gasly e Tsunoda per passare a loro volta alla Hard.

Le scelte strategiche hanno rispettato le previsioni della vigilia, sia in termini di numero di soste che di finestre dei pit-stop. Fra i top team, gli unici che hanno provato a fare qualcosa di diverso sono stati Leclerc, che ha allungato il più possibile il primo stint con le Medium (giro 29) e Norris che è partito con le Hard e si è fermato al giro 34.
Peraltro, la palma dello stint più lungo (49 giri) se l’è aggiudicata Ocon (Haas), che dopo essersi fermato subito è arrivato fino alla bandiera a scacchi.

“Una gara che ha rispettato le previsioni della vigilia, sia in termini di rendimento degli pneumatici sia di esecuzione delle strategie. Nonostante una terna di mescole più morbida rispetto allo scorso anno e una temperatura dell’asfalto di 7 °C in media più elevata, il degrado della C3 e della C4 è rimasto molto limitato ed è stata una conseguenza naturale, in presenza di prestazioni molto ravvicinate fra le squadre, uno svolgimento della corsa come quello cui abbiamo assistito. In generale, abbiamo avuto qualche caso di blistering sull’anteriore sinistra, ma non tale da inficiare la prestazione. Anche in termini di surriscaldamento ci sono state delle vetture che hanno sofferto un po’ ma si è trattato di un fenomeno prevedibile con queste temperature e su un tracciato che lascia poco margine per far riposare le gomme. Adesso c’è la prima possibilità di tirare il fiato per poi cambiare continente e andare per la prima volta nella stagione negli USA, a Miami. Su un tracciato dalle caratteristiche diverse da questo avremo ancora la stessa selezione di mescole da asciutto usata qui a Gedda, quindi ancora una volta uno step più morbido rispetto al 2024: sarà interessante vedere come le squadre sapranno sfruttarle, considerando che sarà pure il secondo weekend dell’anno col formato Sprint”. MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI