LA MCLAREN FA DUECENTO A BUDAPEST –

Ancora una doppietta McLaren – la quarta consecutiva, la sesta nella stagione e la cinquantaseiesima in totale – che con Lando Norris ha ottenuto il successo numero 200 nella sua storia: solamente la Ferrari (248) ha vinto più gare. A completare un podio tutto di lingua inglese nella quarantesima edizione del Gran Premio d’Ungheria è stato George Russell, terzo alle spalle dell’australiano Oscar Piastri. Per il pilota della Mercedes è il sesto podio della stagione, il ventunesimo nella carriera.


LA GIORNATA IN PISTA

Tutte e tre le mescole sono state protagoniste della gara. Sulla griglia di partenza c’è stata un’assoluta prevalenza di piloti su Medium (15). In tre (Albon, Sainz, Hulkenberg) hanno scelto la Soft, in due (Hamilton e Gasly) la Hard.

In termini di strategia, i piloti si sono suddivisi in maniera abbastanza simile fra chi ha fatto una sola sosta (dieci) e chi si è fermato due volte (nove). Lo stint più lungo in assoluto è stato percorso da Esteban Ocon (55 giri sulla Hard) mentre i primatisti con la Medium sono stati Gabriel Bortoleto e Liam Lawson (40) e quello con la Soft Yuki Tsunoda (17).

“La prima parte della stagione si chiude con una gara molto interessante, con tre piloti che hanno lottato per la vittoria. Alla fine, l’ha spuntata Norris, che ha preceduto di un soffio il compagno di squadra Piastri, con i due piloti della McLaren che hanno eseguito due strategie diverse (l’inglese una sosta, l’australiano due). Sulla carta, la doppia sosta era più veloce ma il calo delle temperature rispetto alle libere di venerdì (circa una decina di gradi in meno) ha chiuso leggermente la forbice fra le due opzioni, anche perché il degrado termico è risultato inferiore, per tutte e tre le mescole, rispetto a quanto si era visto due giorni fa. Onestamente, pensiamo che la doppia sosta sia stata comunque la strategia migliore – basta guardare il distacco accumulato da Alonso, quinto, rispetto a Russell. L’eccezione è stata Norris, che ha optato per la sosta singola una volta trovatosi in quinta posizione dopo il primo giro: la poca differenza di prestazione fra Medium e Hard e l’evidente difficoltà di effettuare sorpassi fra vetture con un passo di gara abbastanza simile hanno pagato il rischio di provare una strategia contro pronostico, anche perché in quel momento non aveva molto da perdere.
Tutto considerato, oggi abbiamo comunque raggiunto l’obiettivo di avere una gara in cui si sono confrontate per la vittoria strategie diverse, il che ha reso la seconda parte della corsa molto avvincente dal punto di vista tattico anche se, magari, non spettacolare in termini assoluti.Prima di prenderci anche noi un po’ di riposo dopo una prima parte di stagione molto intensa, abbiamo ancora un appuntamento in pista, proprio qui all’Hungaroring. Martedì 5 e mercoledì 6, infatti, ci saranno ancora due giorni di test dedicati allo sviluppo delle gomme 2026. Il menù prevede la validazione delle costruzioni – la cui omologazione deve essere completata entro il 1° settembre – e lo sviluppo delle mescole più morbide, in particolare quelle dalla C3 alla C5. A supportarci saranno nella prima giornata la McLaren con Norris e la Racing Bulls con Lawson, nella seconda la Ferrari con Leclerc mentre l’Alpine sarà in pista entrambi i giorni (il primo con Aron, il secondo con Colapinto ad alternarsi con Gasly)”. MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT DI PIRELLI