È finita nelle mani di Max Verstappen la Chimera numero 1, il trofeo disegnato dall’artista italiano Nico Vascellari per Pirelli e Pirelli HangarBicocca in occasione del Gran Premio d’Italia –

Domenica 7 settembre 2025 – Il quattro volte campione del mondo ha conquistato il suo terzo successo stagionale dopo quelli di Suzuka e Imola e il terzo in questo Gran Premio dopo quelli del 2022 e del 2023, tutti ottenuti con la Red Bull. È la vittoria numero 66 nella carriera dell’olandese mentre la squadra anglo-austriaca è arrivata a quota 125, di cui cinque qui a Monza.

È stato il Gran Premio più veloce nella storia della Formula 1, la gara entra così nel libro dei record. I 250,706 km/h di media fatti registrare da Verstappen migliorano il primato precedente, che risaliva al 2003 firmato da Michael Schumacher (247,586 km/h) sempre su questa pista; peraltro, anche i piloti classificati dal secondo al settimo posto hanno abbassato il limite raggiunto dal ferrarista.

Così come nell’edizione del 2024, sul podio sono saliti i due piloti della McLaren, con Lando Norris secondo e Oscar Piastri terzo. Il pilota inglese ha anche stabilito il primato assoluto di velocità media nel giro più veloce della gara (1’20”901 al giro 53) con 257,781 km/h.
LA GIORNATA IN PISTA


Per il primo stint la maggioranza dei piloti ha, come previsto, scelto la Medium: in cinque – Stroll, Gasly, Ocon, Hadjar e Albon – hanno preferito la Hard mentre il solo Lawson ha optato per la Soft. La C5 è riapparsa nel finale, quando in cinque – Norris, Piastri, Stroll, Gasly e Ocon – l’hanno montata per gli ultimi giri dopo che avevano esteso ben più delle previsioni lo stint iniziale. In assoluto, lo stint più lungo è stato quello di Ocon con la Hard (51 giri) mentre il primatista con la Medium è stato Norris (46). Lawson (9) è stato il pilota con più tornate percorse con la Soft.
MARCO TRONCHETTI PROVERA – VICEPRESIDENTE ESECUTIVO DI PIRELLI

“È una bellissima emozione essere oggi qui a Monza per il Gran Premio d’Italia, un appuntamento speciale per la Pirelli e per la Formula 1. Otto giorni fa in Olanda abbiamo raggiunto i 500 Gran Premi nella massima competizione automobilistica, un traguardo cui nessun costruttore di pneumatici era mai arrivato, e qui a Monza abbiamo voluto festeggiarlo tutti insieme con i nostri partner in questa straordinaria avventura: il Presidente e CEO della Formula 1 Stefano Domenicali, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem e tutti i piloti e i responsabili delle squadre.
Pirelli era in pista a Silverstone con lo Stella Bianca il 13 maggio del 1950, quando Nino Farina vinse il primo Gran Premio e lo è oggi come fornitore unico. La Formula 1 costituisce uno straordinario laboratorio a cielo aperto per sperimentare e testare nuove soluzioni tecniche e per migliorare i processi di ricerca e di sviluppo nella produzione dei pneumatici.
In questo giorno di celebrazione, desidero soprattutto ringraziare tutte le persone di Pirelli per l’impegno appassionato e la qualità del lavoro svolto in questi anni e per quanto ancora faremo insieme per proseguire questa partnership continuando a crescere insieme”.

“È stato un Gran Premio che ha condensato tutte le emozioni nei primissimi giri, con sorpassi e controsorpassi da brivido. Poi, una volta stabilizzatasi la situazione, abbiamo assistito ad una corsa molto lineare dove tutti i piloti hanno cercato di estendere al massimo i rispettivi primi stint, a prescindere dalla scelta della mescola. A differenza dello scorso anno, il graining oggi è stato praticamente assente e su un asfalto molto liscio come questo il degrado prestazionale è stato pressoché pari a zero. Così tutti hanno potuto scegliere il momento del pit-stop essenzialmente in base alle necessità dettate dalle posizioni in pista, con alcuni che, arrivati ben oltre le finestre previste sulla base dello svolgimento delle prove libere, hanno scommesso su un’eventuale neutralizzazione non avendo più nulla da perdere. Abbiamo visto qualche caso di blistering sull’asse anteriore ma non sufficiente ad avere un impatto significativo sulla prestazione delle vetture toccate da questo fenomeno. In termini di usura, è chiaro che soprattutto i piloti che hanno effettuato stint superiori ai 40 giri sono arrivati molto vicini – in qualche caso lo hanno anche raggiunto – al limite di usura, senza peraltro perdere prestazione.Tutto sommato, se volessi sintetizzare il giudizio sulla prestazione delle gomme in questo Gran Premio mi verrebbe da dire che sono state troppo buone: sarà importante analizzare bene i dati raccolti e capire come intervenire in ottica sviluppo delle mescole per l’anno prossimo. A questo proposito, val la pena ricordare che fra meno di 48 ore saremo di nuovo impegnati a Monza per una due giorni di test sulle gomme 2026, che svolgeremo con la collaborazione di Red Bull (Verstappen/Tsunoda) Aston Martin (Drugovich) martedì e Williams (Albon/Sainz) e Racing Bulls (Lawson/Hadjar) il giorno successivo”. MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT DI PIRELLI