IN SVIZZERA IL PARCO VEICOLI AUMENTA DI 50.000 VEICOLI ALL’ANNO –
27 agosto 2019 – I dati confermano l’impressione soggettiva che il traffico stia diventando sempre più denso sulle strade svizzere: attualmente in Svizzera sono immatricolate 4.850.053 autovetture, mai così tante prima d’ora.
Il parco veicoli passeggeri aumenta di 50.000 unità ogni anno, ma le nuove immatricolazioni sono stabili, se non in leggera riduzione. Di conseguenza il parco automobilistico generale svizzero invecchia sempre di più e il motore a combustione continua a dominare.
Secondo René Mitteregger, specialista di dati della ditta svizzera auto-i-dat, questa evoluzione è principalmente dovuta a qualche incertezza da parte degli acquirenti di nuove auto sulla scelta della giusta tecnologia di propulsione. Anche le difficoltà di consegna incontrate da vari produttori a seguito dell’introduzione del processo di misurazione dei gas di scarico WLTP hanno contribuito a questa stagnazione, riguardante quasi tutti i marchi, anche se in misura diversa.
Più stabile il mercato dell’usato
Nel 2018 le vendite sono diminuite solo dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Secondo l’esperto di auto-i-dat, la diminuzione dei tempi di fermo dimostra anche che il mercato dell’usato mostra più dinamismo rispetto al nuovo. Attualmente, un veicolo usato in media rimane fermo circa 77 giorni prima di trovare un nuovo proprietario. Tuttavia, i tempi di inattività variano variano notevolmente per marchio e modello. Nel 2018, i tre marchi più venduti hanno avuto i seguenti tempi di sosta Dacia, 56 giorni; Seat e Tesla 66. Infiniti (260 giorni), Lada (238) e MG (232) hanno avuto i periodi più lunghi.
Il motore a combustione continua a dominare
Nonostante le molte notizie positive riguardanti le propulsioni alternative, sulle strade svizzere quasi tutti i veicoli hanno motori a combustione. Il 97,2% ha motore a benzina o diesel. Nel 2018, tuttavia, le immatricolazioni di nuovi diesel sono ulteriormente diminuite, con un calo delle vendite del 20% rispetto al 2017. Alla fine di luglio 2019 il calo ha raggiunto l’11,7%. “Questa tendenza è dovuta, da un lato al fatto che gli acquirenti hanno meno fiducia nel diesel”, spiega Mitteregger, “e dall’altro al fatto che i produttori hanno ridotto la loro gamma di modelli diesel”. D’altra parte, nel mercato dell’usato le vendite diesel dal 2014 sono aumentate del 30%.
Se i veicoli ibridi e a benzina sono stati messi in circolazione principalmente da privati, le propulsioni alternative sono state in gran parte aziendali: gasolio 25,2%, elettrico 27,2%, veicoli a gas naturale o a biogas 28,5%. Tendenza che ha preso ulteriore slancio negli ultimi due anni: più del 40% dei veicoli diesel, il 38% degli elettrici e il 46% dei mezzi a gas sono immatricolati da aziende.