F1 2024 GP DEGLI USA – LA GARA VISTA DALLE GOMME

500_featured-race-us24 Doppietta Ferrari ad Austin nel GP degli USA 2024 - (Credit: Pirelli)

La Ferrari regina d’America –

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Charles Leclerc Ferrari SF-24 – (Credit: Pirelli)

Doppietta Ferrari nel Gran Premio degli USA, con Charles Leclerc che ha conquistato la sua ottava vittoria in Formula 1, la terza in questa stagione. Il pilota monegasco ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Carlos Sainz, completando così la doppietta numero 87 nella storia della Scuderia. Con questo successo la Ferrari diventa anche la squadra che ha vinto più gare di Formula 1 disputate negli USA (14).

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Carlos Sainz Ferrari SF-24 – (Credit: Pirelli)

A completare il podio Max Verstappen che allunga il suo vantaggio su Lando Norris, oggi quarto, nella classifica Piloti, salito adesso a 57 punti. Molto più equilibrata la lotta per il titolo Costruttori, con tre squadre racchiuse in 48 punti: McLaren prima con 544, Red Bull seconda con 504 e Ferrari terza con 496.

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Max Verstappen Red Bull Racing RB20 (Credit: Pirelli)

LA GIORNATA IN PISTA

Alla partenza quindici piloti hanno scelto la gomma Medium (solo i due della Sauber, Bottas e Zhou, hanno utilizzato un set già usato) mentre in cinque – i due Mercedes (Hamilton e Russell), Stroll (Aston Martin), Colapinto (Williams) e Lawson (Racing Bulls) – hanno preso il via della gara con la Hard. Come previsto, la Soft non è stata un’opzione disponibile: soltanto Ocon (Alpine), l’ha montata nel finale con l’obiettivo, peraltro centrato, di ottenere il giro più veloce della gara e toglierlo così ad una rivale in classifica – nella fattispecie la Williams – che avrebbe conquistato con Colapinto un punto supplementare.

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(Credit: Pirelli)

La strategia ad una sosta è stata la favorita dalla stragrande maggioranza dei piloti. Oltre al già citato Ocon, soltanto Zhou e Magnussen (Haas) hanno effettuato due stop programmati mentre Albon (Williams) era stato costretto a fermarsi nelle battute iniziali per montare un secondo set di Medium.

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(Credit: Pirelli)

Gli stint più lunghi in assoluto (40 giri) sono stati il primo di Russell e il secondo di Bottas, entrambi completati con la Hard. Il segmento di gara più lungo con la Medium è stato percorso da Piastri (McLaren), che ha percorso 32 giri.

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“Innanzitutto, complimenti alla Ferrari per una bellissima doppietta ottenuta in un Paese che, tradizionalmente, è molto importante per il Cavallino Rampante. Vista dalle gomme, è stata una domenica molto interessante per gli spunti tecnici che ha offerto. Alla vigilia e anche sulla base dei dati visti ieri al termine della Sprint, dove la Medium aveva raggiunto livelli di usura molto elevati, nonché sulla scorta di quanto osservato lo scorso anno su questa pista, la sosta singola non sembrava un’opzione plausibile. Invece, è stata chiaramente la strategia non soltanto vincente ma anche usata quasi in assoluto. Soprattutto per quanto riguarda il comportamento della Medium, la neutralizzazione causata dall’uscita di pista di Hamilton nelle prime battute ha permesso sia di allungare lo stint iniziale di chi era partito con questa mescola, sia di non stressarla troppo nelle prime, cruciali fasi di utilizzo quando, oltretutto, le vetture girano col pieno di carburante. Altri due elementi da tenere in considerazione sono la significativa evoluzione delle condizioni della pista, riasfaltata per una parte importante, che ha ridotto fortemente il graining rispetto a quanto successo nella Sprint, e le modifiche che le squadre hanno potuto effettuare sull’assetto proprio grazie all’esperienza accumulata ieri”. MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI

PROSSIMAMENTE CON LE GOMME PIRELLI

Il secondo appuntamento della lunga trasferta nelle Americhe della Formula 1 sarà all’Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico, dove saranno utilizzate le mescole C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft. Sarà un weekend importante per la Pirelli in chiave 2025: infatti, la seconda sessione di prove libere, allungata a 90 minuti, sarà dedicata interamente alla prova delle mescole più morbide della gamma per l’anno prossimo con il cosiddetto in-competition test.

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