La corte d’appello della Federazione internazionale ha respinto il ricorso presentato dagli avversari e confermato l’ordine di arrivo –
Durante la gara di MotoGP in Qatar il 10 marzo scorso, sono state presentate alla FIM MotoGP delle proteste tecniche riguardanti l’uso di un dispositivo aerodinamico sulle motociclette Ducati, da Suzuki Ecstar contro Jack Miller, Ducati; Repsol Honda contro Andrea Dovizioso, Ducati; Red Bull KTM Factory e Aprilia Racing Team Gresini contro il n. 9 Danilo Petrucci, Ducati.
Secondo le quattro squadre un dispositivo tecnico era ritenuto non conforme ai regolamenti della MotoGP. Dopo un’udienza, la direzione di gara aveva respinto le quattro proteste. Le quattro squadre hanno quindi presentato appello, che dopo un’ulteriore audizione è stato sottoposto alla Corte d’appello della MotoGP, ai sensi dell’art. 3.3.3.2 dei regolamenti applicabili.
Dopo l’audizione a Mies, venerdì 22 marzo, la Corte d’appello della MotoGP ha emesso la sua decisione il 26 marzo informando le quattro ricorrenti, la Ducati e la FIM e ha stabilito che:
– Gli appelli presentati dai Aprilia, Suzuki, Honda e KTM sono ammissibili.
– I risultati provvisorie delle gare sono confermati e dichiarati definitivi.
– La richiesta di dichiarare il dispositivo illegale e vietarne l’uso nelle gare future è respinta.
Un ricorso contro questa decisione può essere presentato dinanzi al tribunale arbitrale dello sport (CAS) di Losanna Svizzera entro 5 giorni ai sensi dell’articolo 3.9 del regolamento FIM World Championship Grand Prix 2019.