Norris vince il Gran Premio Tiramolla – Leclerc sul podio davanti a Piastri –

Domenica 25 maggio 2025 – Vittoria, pole position e giro più veloce per Lando Norris nel Gran Premio di Monaco. Dopo aver riportato la McLaren in pole dopo 18 anni, il pilota inglese ha rimesso la squadra sul gradino più alto dopo un’assenza di 17 anni: l’ultimo successo a Monte Carlo di una vettura costruita a Woking risaliva al 2008, quando vinse Lewis Hamilton, oggi quinto. Quella di oggi è la sesta vittoria di Norris in Formula 1, la seconda nella stagione dopo quella in Australia nella prima gara. Il pilota della McLaren ha ottenuto anche il terzo hat-trick della carriera dopo quelli di Zandvoort 2024 e di Melbourne 2025. La McLaren è arrivata a quota 195 vittorie, consolidando il suo primato di successi a Monte Carlo (16).

Sul podio sono saliti anche il pilota di casa, il ferrarista Charles Leclerc (secondo podio per lui in questa gara e in questa stagione) e il leader del campionato Piloti, Oscar Piastri.
LA GIORNATA IN PISTA

La gara è stata caratterizzata dall’obbligo di usare almeno tre diversi treni di gomme, di cui uno delle due specifiche obbligatorie (Medium e Hard). Tutti i piloti hanno ottemperato l’obbligo, col solo Bortoleto che ha fatto tre soste, la prima forzata dopo un urto contro il guardrail al primo giro.

La maggior parte dei piloti ha usato le combinazioni fra Medium e Hard mentre i piloti delle sei squadre che avevano soltanto un set ciascuno di C5 e C4 hanno usato tutte e tre le mescole. Molto diverse le lunghezze degli stint. Ci sono stati piloti come Tsunoda (Red Bull) che ha percorso 72 giri con un set di Hard dopo che ne aveva fatto solamente uno con il set di C6 montato al via e poi ha chiuso con tre giri sulle Medium. Altri, come i piloti finiti sul podio, hanno suddiviso in maniera più equa la lunghezza degli stint: Norris ha fatto 19 giri con il primo set di Medium e poi ha usato due set di Hard (31 e 28 giri); Leclerc ha percorso i primi 22 giri con le Medium per poi passare alla Hard (27) e chiudere ancora con la Medium (29); Piastri ha seguito il percorso del compagno di squadra (20-28-30). Verstappen, quarto, ha allungato il più possibile il secondo stint con le Medium (49 giri) per poi essere costretto a fermarsi alla fine del penultimo giro, quando era al comando.

“Non è facile dare un giudizio a caldo sulla gara appena conclusa però sento di poter dire che sia davvero valsa la pena provare a fare qualcosa di diverso in un Gran Premio così speciale come quello di Monaco. Innanzitutto, va tenuto presente che la novità regolamentare introdotta ha certamente aumentato la curiosità non solo degli addetti ai lavori ma anche degli appassionati per come si sarebbe svolta la gara. Se è vero che oggi abbiamo avuto gli stessi primi quattro classificati della sessione di qualifica, è altrettanto vero che ci sono stati cinque cambi di leadership con tre piloti diversi che hanno condotto la gara e, alle loro spalle, c’è stata tanta azione, certamente molta di più di quanto, ad esempio, non si sia vista lo scorso anno. Onestamente, penso che gli spettatori – sia qui a Monaco che davanti alla televisione – tutto sommato si siano se non divertiti perlomeno non annoiati, come diverse volte accaduto qui in gare prive di eventi casuali, come la pioggia o delle neutralizzazioni. Del resto, Monaco è questa, prendere o lasciare: una qualifica da cuore in gola e una gara dove i sorpassi sono pressoché impossibili. Soltanto una volta analizzato bene lo svolgimento della gara, credo che tutti i protagonisti del nostro sport potranno fare una valutazione precisa di questo esperimento.Dal punto di vista delle gomme, come prevedibile Medium e Hard sono state le mescole più utilizzate: entrambe hanno dimostrato di poter praticamente percorrere tutta la distanza prevista senza fare un pit-stop. La Medium ha richiesto magari un po’ più di gestione ma tutto sommato ha avuto un livello di degrado ben più che accettabile. In questo weekend, la C6 ha dimostrato di essere una buona gomma da qualifica ma, soprattutto, ha giocato un ruolo tattico, spingendo ovviamente le squadre ad usare di più la Medium che – ricordiamolo – era la Soft dello scorso anno: è questo l’obiettivo che ci eravamo dati e ora aspettiamo con curiosità Montreal per vederla all’opera su un altro tipo di pista”. MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI